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MAURITIUS

Di Mauritius si è scritto tantissimo. Ogni volta, a ragione, esaltando la bellezza del suo mare bordato dalla barriera corallina, del suo clima tropicale, della vegetazione che contorna le spiagge, della luce e dei colori. Tutti, nel descrivere questa terra, hanno evocato il paradiso ma pochi si sono soffermati sui tratti più segreti e intimi di un'isola che pare un sogno sospeso, in un angolo remoto di questo mondo, sulla notte blu di un mare insondabile.
 

A Maurituis la ciclicità delle stagioni si rapprende nel tempo che va dal giorno alla notte, dal mattino alla sera, nell'apparente monotonia di un tempo senza tempo. Qui, il tempo – che altrove fugge svelto - dà l'illusione, pur nell'impossibilità di una reale iterazione, di essere sempre l'identica riproduzione di se stesso. Come, pare non cambiare l'azzurro intenso del cielo e le nuvole che all'orizzonte sempre si addensano, e che, statene certi, ad una certa ora del pomeriggio giungeranno ad abbuiare il sole e a far percepire il pesante carico di umidità che le ingravida e le fa quasi toccare, tanto corrono basse.

 

Per carità, niente più di una nuvola, niente più di qualche goccia o, alla peggio, di un  brevissimo scroscio d'acqua destinato a dare un po' di refrigerio e lasciare, alla svelta, posto alla maestà del sole. Per questo nella gente che vive in questo angolo lontano dal mondo non c'è fretta: dato che nel breve volgere di un giorno tutto torna, c'è sempre tempo per riscattare ciò che è rimasto indietro e non s'è fatto. Empatia è il termine che potremmo utilizzare per descrivere la relazione del mauriziano con il mondo che lo circonda. Un collegamento profondo e avito che aiuta a comprendere il carattere delle genti che vivono ad una latitudine dove l'estate non ha mai termine, dove piove quel tanto che basta per mantenere il verde rigoglioso e la natura prodiga, dove il caldo è mitigato dagli alisei e il freddo è un concetto relativo. 
 

C'è tempo, pare suggerire l'isola c'è tempo, amico. 
Che non ci si danni l'anima poco importa, in fondo non serve molto per vivere. E come dar torto ai mauriziani visto che, una volta oltre la barriera dei coralli, solo ad osservare le infinite sfumature del mare, la vita appare come una seducente progressione di dolci promesse mantenute? Paradisi vengono detti gli angoli della nostra terra che paiono fatti apposta per ospitare fraternamente l'uomo. Per le menti di noi occidentali, mega indaffarati e costantemente proiettati in avanti, è quasi inconcepibile potersi guardare attorno, respirare, ascoltare, essere nella presenza, eppure, il tempo declinato al presente sarà il primo dei doni che riceverete in dote una volta giunti su quest'isola.

 

In questa pratica inconsueta il vento sarà vostro prezioso alleato; non il vento tracotante spinto dalla forza dell'uragano (che difficilmente arriva a lambire l'isola), ma quello capace, con garbo, di mitigare la forza del sole che, sulla linea del Capricorno, sa farsi sentire con forza. Un vento che rimescola le nuvole in cielo, che increspa la superficie del mare e che fa dondolare le palme. Il segno di una presenza che non rimane imprigionata in se stessa, ma che è mutevole, e come tale è in grado di magnetizzare l'attenzione ancorandola al puro presente. Visione incantata del cielo e del mare e ascolto del canto degli uccelli che, con il sega (trasmesso dalle radio locali), faranno da sfondo alla nostra impermanenza.
La musica di Maurizius è chiamata sega (pronunciando la parola segà alla francese). Una musica, sensuale e dolorosa insieme, che viene danzata dalle donne, sulle cui grandi gonne sono stampati i disegni dei più bei fiori dell'isola. Il sega è una musica che trae origine dai ritmi tradizionali malgasci e africani, e che viene accompagnata da voci, strumenti e ritmi coinvolgenti. Comincia in modo delicato, ha un’aria lenta e solenne, poi aumenta gradualmente, spingendo i ballerini ad intensificare il ritmo e a raggiungere una sorta di trance.
Originariamente era cantato da uomini e donne venduti come schiavi, e danzato con movimenti limitati dato che gli schiavi ballavano sulla sabbia incatenati ai ceppi. Ecco perché le ballerine di sega non staccano mai da terra i piedi. Per questo, anche quando il sega viene suonato nelle occasioni più informali mantiene una valenza politica che è l'identità più autentica delle genti creole. 

 

Non saranno, comunque, soltanto la musica e la danza le uniche sollecitazioni culturali che vi offrirà Mauritius. Sorprendente è il caleidoscopio di etnie e culture che si amalgamano nell'isola e coabitano in pace. Le genti di origine indiana rappresentano il gruppo etnico più numeroso, seguiti dai creoli (primi colonizzatori dell'isola). Induisti, mussulmani e cristiani di ogni confessione, seppure distinti nelle usanze e consuetudini, a Mauritius sanno convivere rispettandosi (anche i cani randagi sono armonizzati all'ambiente, si aggireranno tra voi, mentre prendete il sole stesi sulla rena, a malapena accordandovi uno sguardo distratto). Biodiversità culturale che ben si specchia in una natura altrettanto ricca e varia.
Non sorprendetevi poi, se, dopo un lungo volo (un viaggio che vi “girerà sotto sopra” e vi condurrà “dall'altra parte del mondo”), una volta sull'isola vi accorgerete che la vostra capacità di sognare, e di rammentare i vostri sogni, verrà decuplicata. Sarà la vita stessa di Mauritius, la sua quotidianità, a proporvi l'incontro con i simboli che popolano i sogni. Starà a voi cogliere la particolarità di un incontro, di un volto. di quanto di inconsueto andrà materializzandosi sotto i vostri occhi. Starà a voi sapervi abbandonare all'insolito, con ciò accettando il contatto con la parte più remota ed arcana dell'isola. 

 

Se tutto questo non vi interessa o vi inquieta, non c'è problema, perché Mauritius potrà sempre riservarvi i suoi lussuosi resort, e una vacanza rassicurante e comoda che assomiglierà ad ogni altra vacanza all inclusive che potrete prenotare altrove. 

MONT CHOISY

Mont Choisy è una località della costa nord occidentale di Mauritius situata tra la famosa spiaggia di Trou aux Biches e la cittadina di Gran Baie e distante dalla capitale, Port Louis, un ora d'auto. Famosa per la sabbia fine e bianchissima della spiaggia, per il mare dalle mille sfumature di azzurro, e per la sua tranquillità, Mont Choisy è considerata, a ragione, tra le più belle località dell'isola.

VILLA LE FLEUR DE CANNES

Villa Le Fleur de Cannes è una palazzina di recente costruzione, situata a 100 mt dalla incantevole spiaggia di Mont Choisy. La villa è composta da sei spaziosi appartamenti climatizzati, tre dei quai formati da due ampie camere matrimoniali ognuna dotata di bagno proprio, cucinino, salone e terrazzo; e da tre appartamenti composti da una camera da letto matrimoniale, bagno, cucinino, ampio salone e terrazzo. 
In ogni appartamento troverete, a corredo, lenzuola e asciugamani, mentre, la cucina è attrezzata con ciò che serve per preparare i propri pasti. 

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I nostri ospiti disporranno per intero del complesso della villa (non dovendolo condividere con persone estranee al loro gruppo), condividendo alcuni spazi comuni ma disponendo, nel contempo, di una propria autonomia.
Per le nostre attività utilizzeremo la grande terrazza sul tetto di Villa Le Fleur de Cannes, posta vista al tramonto, e dalla quale si ammira l'oceano che si infrange sulla barriera corallina.

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